(2021 08 26)Le applicazioni dedicate alla pittura digitale sono innumerevoli e rivolte a una vasta gamma di dispositivi : “fissi” e “mobili”.
Il classico blocchetto di carta per bozze con matita e gomma, negli ultimi tempi è stato soppiantato dai tablet dotati di matita digitale e applicazione dedicata. Onestamente trovo tale tendenza veramente inopportuna, in quanto non esiste un solo tablet dotato di uno schermo adatto a contrastare la forza luminosa del nostro sole: i disegni che si ottengono sono deteriorati da colori non correttamente rappresentati a causa della costante variazione della luminosa del l’ambiente esterno.
Questo inconveniente non affligge la carta e colori “reali”, essendo i loro materiali realizzati con pigmenti colorati premiscelati al momento del loro assemblaggio finale.
In definitiva uno strumento “mobile” come il “tablet” trova il suo luogo ideale al chiuso e in totale staticità, grazie all’avvento delle applicazioni dedicate alla pittura digitale.
Detto questo si deduce che il miglior approccio alla pittura digitale è quello rivolto ai dispositivi “fissi” : qualsiasi Pc Desktop di qualsiasi marca.
Infatti la maggior parte di applicazioni “mobili” ha la sua controparte dedicata ai PC Desktop: in questo articolo analizzeremo un software nato sui dispositivi “fissi”, che poi è migrato sui dispositivi “mobili” per poi ritornare sui PC Desktop : parleremo, quindi, di ArtRage (Arte Arrabbiata).
ArtRage ha iniziato ad essere conosciuto quando la Wacom ha deciso di regalarlo insieme alla sue tavolette grafiche Intuos , dimostrando di avere un certo carattere e unicità nell’ambiente agguerrito dei programmi di pittura digitale: all’epoca si chiamava “ArtRage Studio Pro” (ArtRage 3) e tale applicazione era in grado di mettere nelle mani di un abile disegnatore tutto il necessario per creare veri capolavori che imitavano molto accuratamente le tecniche classiche di pittura. Tutti gli strumenti a disposizione imitavano qualsiasi tecnica di colorazione che si poteva apprendere a un corso d’arte : “Pittura ad Olio” , “Acquarello”, “Spatola”, “Aerografo”, “Penna ad Inchiostro”, “Matita” , “Rullo Colore”, “Penna a Feltro”, “Penna Collosa” , “Spray Adesivi”, “Crayon”(Pastelli di cera colorata), “Gessetto” , “Gomma” , “Tubo Colore” e “Tubetto scintillante”.
Con l’introduzione della versione di ArtRage 4, inspiegabilmente, gli sviluppatori decidono di fondere insieme la voce “Crayon” e ”Gessetto”, dando vita a un abominio: la resa artistica delle due categorie unite insieme non ha più il valore artistico precedente. Non si riesce a capire come gli addetti alla realizzazione dell’applicazione possano aver pensato che un “Pastello di cera” si comporti come un “Gessetto”, questo è fisicamente impossibile!
In ogni caso, le restanti caratteriste del programma ricevettero un miglioramento, mantenendo ArtRage 4 competitivo e piacevole da usare.
Seguì la versione di ArtRage 5 che introdusse un nuovo motore grafico e una nuova interfaccia utente (UI), che oltre la modalità “Classica” affiancò la modalità “docking”. Quest’ultima introduzione non venne accolta bene da molti utenti. Infatti la nuova UI in stile “docking” era scomoda nelle fasi di pittura, proponendo lungaggini inutili nella selezione degli strumenti. Ovviamente si poteva ritornare alla modalità “Classica”, ma questa era stata modificata nelle dimensioni, risultando poi scomoda a causa dell’enorme quantità di spazio schermo che occupava, rispetto alla versione precedente. In definitiva un passo avanti e due indietro.
Arriva la versione ArtRage6. In poche parole uno scempio pieno di bug nella resa grafica degli strumenti pittorici in tutte le categorie: artefatti, glitch, pixel impazziti, crash, latenza e tante altre piccole problematiche, rovinavano l’ottima l’esperienza pittorica che era nata con ArtRage 3.
Gli sviluppatori se ne sono letteralmente lavate le mani, proseguendo lo sviluppo della versione “mobile” di “ArtRageVitae”. Ai loro clienti, possessori di “ArtRage 6”, rimanevano solo i bug e nient’altro.
Eccoci finalmente ad ArtRageVitae (ArtRage 7). Si avete capito bene! Gli sviluppatori hanno preferito cambiargli nome, evitando il 7. Adesso capiremo perché!
Dalle prove che abbiamo potuto fare, essendo possessori di tutte le versioni di ArtRage, possiamo tranquillamente di dire che il motore grafico di “ArtRageVitae ( 7)” soffre di tutte le problematiche presenti in “ArtRage 6”, a parte i crash dell’applicazione che per fortuna non si sono presentati.
Le problematiche maggiori che presenta “ArtRageVitae (7)” si possono individuare :
- nella miscelazione del colore degli strumenti presenti nella categoria “Pastello” e altrove
- nella comparsa di artefatti nel gesto della pennellata di un colore su un altro tra vari strumenti
- nella comparsa di artefatti nel semplice passaggio dello strumento spatola
- nella dimensione eccessiva della punta di tutti gli strumenti preconfigurati
- nella gestione dei livelli, i menù sono rimasti faticosi da utilizzare e per nulla immediati
Le nostre prove comparative si sono concentrate, a questo punto, nel confrontare la resa grafica degli strumenti dalla versione di ”ArtRage3” a quella odierna di “ArtRageVitae (7)”. I risultati che abbiamo ottenuto sono alquanto allarmanti : in definitiva non c’è stato nessun miglioramento. Con la versione “ArtRage 6” e “ArtRage Vitae (7)” abbiamo potuto notare stranissimi comportamenti nelle gestione del colore e sua miscelazione, fatto non presente nella versione di “ArtRage 3”, “ArtRage 4” e “ArtRage 5”. Alleghiamo le immagini ottenute durante la semplice miscelazione di due differenti colori: da tonalità chiara a scura.
Dopo queste semplice prove colore comparative, fondamentali per un programma di pittura digitale, si può decisamente affermare che “ArtRageVitae (7)” è un software da EVITARE : cercate altre applicazioni e sarete più felici. Il cambio di nome può trovare giustificazione solo per nascondere le origini di un software ormai diventato scadente!
VOTO FINALE 3/10.